Premio Atlantic Council a Draghi: Miglior cameriere USA

Il premio Atlantic Council a Draghi non è una medaglia. È la medaglietta attaccata al collare. Il guinzaglio saldamente in mano ai neocon americani.

Il premio Atlantic Council non è una medaglia. È la medaglietta da attaccare al collare - immagine decorativa

Montaggio immagine del mio amico Marce Vann, che ringrazio

Le evidenze della subordinazione di Draghi agli Stati Uniti sono ormai tante. Troppe. Il premio Atlantic Council a Draghi è solo l’ultima di una lunga serie.

I giornali nostrani si sono sperticati in lodi per il premio che l’Atlantic Council ha conferito a Draghi.

Non si è neppure ben capita la motivazione del premio. “Migliore leadership”, scrive qualcuno. “Politico più influente”, dice qualcun altro.

Ma di preciso, per cosa l’hanno premiato?

Dobbiamo prima chiarire quale sia la “mission” dell’Atlantic Council

Atlantic Council

È un think tank americano molto influente e il Presidente del suo Comitato di Direzione è John F.W. Rogers.

Rogers ha avuto incarichi di rilevo durante le amministrazioni di G. W. Bush e Ronald Regan.

Attualmente John F.W. Rogers è vicepresidente esecutivo, capo del personale e segretario del Consiglio di Amministrazione di Goldman Sachs.

Ricorda qualcosa? Draghi fu in Goldman Sachs dal 2002 al 2005.

La “mission”

Il premio Atlantic Council per Draghi: miglior cameriere USA e NATO

Lo scopo dell’Atlantic Council è promuovere la leadership americana e la centralità della NATO.

E quale è la motivazione della premiazione? La troviamo sul sito dell’Atlantic Council stesso:

“Per la dedizione alle finalità del Consiglio di plasmare insieme il futuro del mondo”.

2022 Distinguished Leadership Awards

Perciò la “Migliore leadership” non c’entra nulla.

Draghi è stato premiato per l’impegno profuso nel sostenere gli interessi americani e NATO, non certamente quelli italiani!

Che poi gli interessi NATO sono quelli degli Stati Uniti stessi. Lo testimonia il Trattato. La gestione della NATO è direttamente sotto il controllo del Governo degli Stati Uniti.

Di seguito alcuni articoli del Trattato con il ruolo del Governo degli Stati Uniti d’America

art. 10 del Trattato NATO. Il ruolo degli Stati Uniti d'America per capire il significato del premio Atlantic Council a Draghi
art. 14 del Trattato NATO. Il ruolo degli Stati Uniti d'America per capire il significato del premio Atlantic Council a Draghi

 

Draghi e Kagan

Effettivamente l’impegno di Draghi di sostenere come una cariatide gli interessi americani e NATO è nota da tempo.

Infatti è ormai evidente che la politica estera aggressiva, portata avanti insieme all’altro lacché che siede alla Farnesina, è tutta nell’interesse degli USA, non certo dell’Italia o dell’Europa.

Gli effetti delle sanzioni alla Russia, ad esempio, sono sotto gli occhi di tutti. L’incremento dei costi energetici con conseguente difficoltà delle nostre piccole e medie imprese (ormai praticamente “in svendita”) ha raggiunto livelli insostenibili.

Eppure si continua a suggerire ulteriori “pacchetti di sanzioni”.

Ma anche il favore all’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO è sulla stessa linea.

In effetti, però, il segno più chiaro lo ha fornito lo scorso 1 marzo, in occasione delle comunicazioni in Parlamento sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.

In quella sede, infatti, Draghi ha citato un solo riferimento: Robert Kagan:

Ma Robert Kagan non è “uno storico”.

Kagan è il fondatore del PNAC

Il PNAC

I principi fondamentali e gli obiettivi del PNAC sono tutti incentrati sull’egemonia e sugli interessi Americani:

  • la leadership americana è un bene sia per l’America che per il resto del mondo;
  • questa leadership richiede forza militare, energia diplomatica e affidamento a principi morali;
  • troppo pochi leader politici oggi stanno preparando la leadership globale (Draghi è fra questi pochi!).

Secondo il PNAC, l’America dovrebbe

  • Riposizionare permanentemente le basi di forze in Europa del Sud, Sud-Est dell’Asia e Medio Oriente;
  • Modernizzare le forze degli Stati Uniti,migliorare gli aerei da guerra e le capacità dei sottomarini e della flotta di superficie;
  • Sviluppare e schierare un sistema di difesa missilistica e sviluppare una dominazione strategica dello spazio;
  • Controllare le “comunità internazionali” del ciberspazio (internet);
  • Incrementare le spese per la difesa fino a un minimo del 3,8% del prodotto interno lordo.

per raggiungere gli obiettivi

  • Un significativo incremento della spesa militare degli USA;
  • Consolidare i legami con gli alleati degli USA e sfidare i regimi ostili agli interessi e ai valori americani;
  • Promuovere la causa della libertà politica ed economica al di fuori degli USA;
  • Preservare ed estendere un assetto internazionale favorevole alla sicurezza, alla prosperità e ai principi degli USA.

Ancora una volta interessi americani.

Sogni egemonici degli USA alla cui realizzazione Draghi partecipa attivamente, tanto da meritare un premio: la medaglietta per il collare!

Il “fardello dell’uomo americano”

Per chi fosse ancora scettico sugli obiettivi di questi ambienti americani cui Draghi fa da cameriere, suggerisco la lettura di un precedente post: l’Ucraina, l’Italia e il prezzo dell’egemonia USA.

È l’esame di un farneticante articolo di Robert Kagan in cui teorizza che l’egemonia americana sul mondo è un destino che gli stessi americani sono “costretti” a sostenere.

Una riedizione, insomma, del “Fardello dell’uomo bianco” di civilizzare le popolazioni barbare, che fu il manifesto del colonialismo e dell’imperialismo.

“Il fardello dell’uomo bianco” divenne un modo molto diffuso per riferirsi alla necessità di civilizzare i paesi estranei alla tradizione europea, anche forzatamente.

E lo stesso “fardello” pesa adesso sulle spalle degli USA: portare la democrazia con le bombe in qualunque parte della Terra che non si assoggetta all’egemonia americana.

Il premio dell’Atlantic Council a Draghi ha questa motivazione. L’impegno profuso nel rendere possibile questo obiettivo!

Draghi: un europeista che festeggia l’egemonia USA

Orietta Moscatelli (Caporedattore esteri dell’agenzia askanews e analista per Limes) lo scorso 10 maggio ha definito Draghi. Sottolineando “Draghi, non l’Italia”

Chiarisce che Macron mal sopporta il dominio USA/NATO e che la Germania agisce nel nome del proprio interesse nazionale. Draghi? Draghi no. A lui l’egemonia americana sta benissimo.

La “pace” di Draghi è la disfatta italiana

Semmai qualcuno si fosse imbizzarrito per le dichiarazioni di Draghi sulla ricerca della pace – per come le ha riportate la nostra stampa – ci ripensi!

Gli obiettivi dell’Atlantic Council

L’obiettivo dell’Atlantic Council non è raggiungere la pace, ma sconfiggere Putin.

Qui un chiaro articolo dal titolo “Cinque modi con cui i partners dell’Ucraina possono sconfiggere Putin“.

Ma anche il discorso di Draghi. Con la pace non ha nulla a che fare.

Ecco dalla trascrizione fornita dall’Atlantic Council

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato quello che un tempo chiamavamo un cambiamento di paradigma nella geopolitica. Ha rafforzato i legami tra Unione Europea e Stati Uniti, ha isolato Mosca, ha sollevato profondi interrogativi per la Cina. Questi cambiamenti sono ancora in corso, ma una cosa è certa: Sono destinati a rimanere con noi per molto, molto tempo.

Dobbiamo continuare a sostenere il coraggio degli ucraini che lottano per la loro libertà e per la sicurezza di tutti noi. Dobbiamo continuare a infliggere costi alla Russia, muovendoci rapidamente con il nostro ultimo pacchetto di sanzioni. Ma dobbiamo anche fare tutto il possibile per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura. Saranno gli ucraini a decidere i termini di questa pace, e nessun altro.

Quindi:

  • sostenere il coraggio degli ucraini che lottano per la loro libertà
  • infliggere costi alla Russia
  • fare in fretta con le altre sanzioni
  • fare il possibile per ottenere la pace, ma nei modi e termini stabiliti dall’Ucraina

Il tutto con uno sguardo ostile verso la Cina.

Gli obiettivi dell’Ucraina

E quali sono i modi e i termini stabiliti dall’Ucraina?

Guerra fino alla fine. Fino alla sconfitta della Russia

Lo ha spiegato bene la vice presidente ucraina Irina Vereshchuk lo scorso 13 maggio a uno sconsolato Massimo Cacciari cui non restava che prendere atto che da parte ucraina non c’è alcuna intenzione di arrivare alla pace

Premio Atlantic Council a Draghi? Staccare la spina al Governo è imperativo

Se in Italia esiste ancora una forza politica che sostiene l’interesse nazionale italiano, occorre staccare immediatamente la spina al governo Draghi.

Gli obiettivi ucraini e quelli dell’Atlantic Council (che poi sono quelli USA e NATO) sono ben chiari. E, sopratutto, coincidono.

Il “premio Atlantic Council” a Draghi è la dimostrazione di quanto bravo sia il maggiordomo e Draghi mostra orgogliosamente collare, medaglietta e guinzaglio, saldamente in mano americana.

Quindi continueremo a inviare armi e varare pacchetti di sanzioni che faranno male solo a noi stessi. Staccare la spina al Governo Draghi è imperativo!