Ma quanto è romantico il nazismo in Ucraina

C’è in corso una operazione estremamente pericolosa: la negazione dell’esistenza del dominante nazismo in Ucraina. Le conseguenze saranno inimmaginabili.

quanto e romantico il nazismo in ucraina - immagine decorativa

A quanto pare il nazismo in Ucraina è buono. Romantico. Anzi non c’è per niente. Chi sostiene il contrario è amico di Putin. Il negazionismo ha raggiunto livelli orwelliani. Ma fino al 22 febbraio non era tabù.

È assolutamente vergognoso il negazionismo sul nazismo ucraino.

Ne riporto qui alcuni esempi emblematici e non esaustivi.

Le “donne dell’Azov”: non c’è nazismo in Ucraina

La santificazione del battaglione Azov passa anche dalla spinta emotiva fornita da mogli e fidanzate che giurano che né loro né i loro mariti siano nazisti:

«Mio marito è una miscela unica di coraggio, integrità morale, disciplina. Sempre pronto ad aiutare, non si tira mai indietro» (Huffington Post)

Nientedimeno? “Coraggio e integrità morale”, addirittura?

Che poi, a dirla tutta, seconda da destra mi pare che col saluto nazista e altri “parafernali” abbia una certa dimestichezza

E che dire di Yuliya Fedosiuk (ultima a destra nella foto dell’Huffington)?

Dal suo profilo Instagram:

La sua biblioteca. non può mancare il Mein Campf

La scritta recita:
“Cose che mi fanno sorridere:
1. La morte dei soldati russi
2. Vedi il punto 1.”.

Comunque non è la prima volta che si fa leva sulle mogli per stimolare l’emotività.

Non sempre per suscitare lo stesso tipo di emozione, ovviamente. “Moglie del presidente ucraino” da un lato, “Donna del macellaio” dall’altro.

 

 

 

Lorenzo Cremonesi

Passiamo ai giornalisti e partiamo da Lorenzo Cremonesi, che scrive per il Corriere. Dall’articolo del 5 maggio.

Cantano di «un ribelle ferito che giace ai piedi della quercia verde nel folto della foresta» i combattenti della Azov decisi a non arrendersi nei cunicoli delle acciaierie Azovstal di Mariupol. È il loro «Bella ciao» del momento. Una ragazza in mimetica col mitra appoggiato a una spalla ritma con voce limpida e dolce il coro basso e profondo degli uomini. Il suo volto è illuminato dalla tenue luce di una torcia, attorno gli altri s’intravedono a tratti nella penombra del cunicolo trasformato in bunker.

Che poesia! Che lirica!

E quel “È il loro «Bella ciao»”? Sia mai a qualcuno venisse in mente di non associarli alla “Resistenza” (quella con la maiuscola) italiana!

E continua (il grassetto è nell’originale)

Marginali e controversi sino a pochi anni fa, i volontari della Azov per molti sono ormai l’esempio da seguire, l’ispirazione per reclute e volontari. «L’Ucraina è nostra madre e Stepan Bandera è nostro padre», cantano nella seconda strofa, riferendosi al leader fondatore del loro movimento (assassinato da un agente del Kgb a Berlino nel 1959), accusato dai filorussi di aver collaborato con la Germania nazista per combattere i sovietici durante la Seconda guerra mondiale, e che oggi viene rivalutato dalla resistenza come patriota dell’Ucraina libera, irredenta e democratica.

I “volontari dell’Azov” sono l’esempio da seguire? E Bandera è il loro padre?

Notare, anche, che Bandera è stato assassinato da quei cattivoni del KGB perché “accusato dai filorussi” di aver collaborato con la Germania nazista.

Da come ne parla paiono accuse infondate.

Ma sul collaborazionismo “attivo” di Bandera non ci sono dubbi!

E lo vedremo avanti. 

Daniele Capezzone

Dichiara spesso che il nazismo in Ucraina c’è, ma sono nazisti che difendono la propria terra.

Ascoltare per credere

 

Ma anche i nazisti tedeschi difendevano la propria terra, no?

Enrico Mentana

Con Mentana si raggiungono vette inesplorate del revisionismo. Per inciso, ricordiamo che lo stesso Mentana non ha mai nascosto le sue ascendenze ebraiche.

Per Enrico Mentana in Ucraina non c’è nazismo. Anche qui, ascoltare per credere

 

È aberrante. Tutte le caratteristiche del nazismo che Mentana nega esistano in Ucraina, in effetti esistono. Lo hanno ampiamente denunciato Enti terzi.

Ormai tutti sanno che il Governo ucraino mette al bando i partiti politici di opposizione.

Sin dal 2015.

Infatti il 17 dicembre 2015 Amnesty International denunciava: “Ucraina: La messa al bando del partito comunista è un colpo decisivo per la libertà di parola nel Paese”.

Altri hanno seguito la sorte del Partito Comunista e, da ultimo, ulteriori 11 partiti!

Amnesty international 2021

Dal sommario del rapporto 2021 di Amnesty International sull’Ucraina. Sottolineo: 2021, quindi precedente all’inizio della guerra:

L’impunità per la tortura è rimasta endemica. La violenza di genere è rimasta diffusa, anche se una nuova legge ha rimosso ostacoli legali per perseguire il personale e la polizia per la violenza domestica.

Gli attacchi omofobici da parte di gruppi che sostengono discriminazione e violenza sono continuati.

Le indagini sulle aggressioni contro giornalisti e difensori dei diritti umani sono state lente e spesso inefficaci.

Un progetto di legge sui servizi di sicurezza prevedeva poteri aggiuntivi di sorveglianza senza garanzie legali. 

Servizi segreti o polizia politica?

A proposito del progetto di Legge sul funzionamento della SBU:

«Un progetto di legge sulla riforma dell’SBU è stato approvato in prima lettura. Pur affrontando alcune delle questioni che preoccupano da tempo – per esempio, l’eliminazione della sua funzione investigativa entro il 2025 – il progetto di legge ha confermato gli ampi poteri di arresto, detenzione e interrogatorio delle persone e l’uso della forza letale dell’agenzia, senza introdurre nuovi e più efficaci meccanismi di responsabilità.

Il progetto di legge ha anche dato all’SBU ulteriori poteri di sorveglianza, compresa l’intercettazione e la conservazione delle comunicazioni pubbliche e private e delle informazioni di individui e organizzazioni, senza le dovute garanzie legali per prevenire gli abusi e garantire il diritto alla privacy. Ha anche concesso il potere di bloccare le risorse online in modo extragiudiziale in alcuni casi.»

Libertà di espressione

«I media erano generalmente liberi e diversificati, anche se alcuni sono stati selettivamente presi di mira dalle autorità in relazione alle loro politiche editoriali percepite come filorusse, e accusati dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) di condurre una “guerra dell’informazione” contro l’Ucraina.

Il Consiglio nazionale di sicurezza e difesa (un organo statale consultivo) ha introdotto le cosiddette “sanzioni personali” contro il parlamentare Taras Kozak, che hanno preso di mira i suoi beni commerciali, compresi tre canali televisivi che sono stati privati delle licenze di trasmissione.

La decisione, approvata dal presidente, ha suscitato critiche per la sua natura extragiudiziale e l’attenzione arbitraria sulle imprese dei media […].

Erano in corso procedimenti penali infondati contro l’ex prigioniero di coscienza, il giornalista Vasil Muravitskyi. Il rischio di imprigionamento e di danni fisici da parte di gruppi che sostengono la discriminazione e la violenza lo ha costretto a lasciare l’Ucraina».

E poi anche il Kiev Post e altri.

Le torture

Nel sommario leggiamo anche che le torture restano impunite.

Ne parla Barbara Spinelli, in un articolo a tutta pagina sul Fatto Quotidiano del 09 maggio 2022.

Barbara Spinelli parla di «violenze perpetrate dai servizi del Sbu e da paramilitari neo-nazi non solo contro i militanti separatisti ma anche contro i russofoni non-combattenti del Donbass catturati assieme ai combattenti».

Cita «elettrocuzioni, torture con bastoni di ferro e coltelli, waterboarding (simulazioni di annegamento impiegati dagli Usa in Afghanistan, Iraq e a Guantanamo), soffocazione con sacchi di plastica, torture dell’unghia, strangolamenti tramite la garrota (detta anche “garrota banderista” in omaggio a Stepan Bandera, collaboratore dei nazisti nelle guerre hitleriane, eroe nazionale per l’estrema destra e occasionalmente anche per i governi ucraini). In altri casi i prigionieri venivano sospinti a forza su campi minati o stritolati da carri armati».

Cosa manca perché questa gente venga definita pienamente e pericolosamente nazista, caro Mentana?

Il nazismo in Ucraina

Qui il video di un giovane che orgogliosamente definisce se stesso nazista e sogna il genocidio dei russofoni ucraini.

“Quella gente va sterminata”

Le proteste delle comunità ebraiche contro il nazismo in Ucraina

Fino a prima della guerra svariate proteste delle comunità ebraiche a causa del dilagante nazismo in Ucraina.

Fra le centinaia, ne seleziono solo alcune

Il Centro Wiesenthal critica duramente la decisione del Parlamento ucraino di designare il compleanno del collaboratore nazista Bandera come festa nazionale (Simon Wiesenthal Center 27/12/2018):

«Glorificare la persona i cui uomini hanno commesso innumerevoli crimini atroci è un insulto alle vittime e una distorsione impensabile della storia del genocidio più orribile del mondo».

Centinaia di nazionalisti ucraini marciano in onore del collaboratore nazista (Times of Israel 01/01/2022):

«Stepan Bandera guidò l’esercito ribelle ucraino, che combatté a fianco della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, uccidendo migliaia di ebrei e polacchi»

Eduard Dolinsky, Direttore Generale della Commissione ebraico-ucraina, ribadisce la sua protesta ogni anno

Nazismo in Ucraina - Eduard Dolinsky 2019 Eduard Dolinsky 2020
Eduard Dolinsky 2021 Eduard Dolinsky 2022

E non si tratta di “fatti isolati”

Fiaccolata durante la marcia a Kiev l’1 gennaio 2022 in occasione dell’anniversario della nascita di Stepan Bandera

Quindi, cari giornalisti e, sopratutto, tu caro Enrico Mentana con le tue radici ebraiche, come potete negare che il nazismo in Ucraina esiste ancora oggi.

Esiste e non ha nulla di romantico.

È pericoloso e state riesumando e sdoganando una ideologia che dovrebbe rimanere morta e sepolta.

Lavrov

Già che ci sono, non so perché parlando di Mentana mi è venuto in mente Lavrov, la sua intervista e le polemiche sulle presunte bufale.

Una delle due “bufale” era relativa alla presunta ascendenza ebrea di Hitler.

Bene io non so perché Lavrov non possa dire ciò che Jerusalem Post scriveva l’8 agosto 2019: «Uno studio suggerisce che il nonno paterno di Adolf Hitler era ebreo».