Debito detestabile e gli eredi di Lucio Gutierrez in Europa

Il debito detestabile è applicabile al debito italiano

Cosa è il debito detestabile? La storia, che si ripete come una farsa, ci ripresenta con Renzi, Tsipras e Iglesias situazioni già vissute altrove nel tempo. Una finta rappresentazione della sinistra che giunta al potere impone austerità per onorare debiti detestabili e contrarne di nuovi.

Diversi i riferimenti storici, giuridici e giurisprudenziali sul principio di “Debito detestabile” (o “Debito odioso”).

Nel 1883, in Messico, l’esercito repubblicano ribaltò il regime e fucilò Massimiliano I d’Asburgo-Lorena. Il nuovo Governo approvò un regolamento con il quale veniva sancito che i debiti contratti da Massimiliano I non potevano essere riconosciuti.

Pochi anni dopo, nel 1898, al termine della guerra ispano americana, con il trattato di Parigi quella che sarebbe poi diventata la superpotenza USA disconobbe i debiti contratti dal colonialismo spagnolo. Gli Stati Uniti sostennero che il debito non era stato assunto per perseguire il benessere del popolo cubano in quanto i fondi venivano usati per reprimere l’opposizione e per incorporare Santo Domingo nei domini spagnoli.

Anche l’URSS, nel 1918, dichiarò che i debiti del governo zarista, abbattuto con la “Rivoluzione d’ottobre”, non potevano essere riconosciuti.

Nel 1922, la Costa Rica con una legge rifiutò il pagamento dei debiti assunti dal dittatore Federico Tinoco con la Royal Bank of Canada. Il giudice William Howard Taft, arbitro della disputa nata tra Costa Rica e Gran Bretagna, considerò che il governo Tinoco potesse sì vincolare la Costa Rica agli obblighi internazionali, ma non potesse obbligare la Costa Rica al pagamento dei debiti in quanto “assunti nel momento in cui la popolarità del governo Tinoco era scomparsa, e nel momento in cui il movimento politico e militare, con l’obiettivo di rovesciare tale governo, stava guadagnando forza”. Quindi la legge della Costa Rica fu dichiarata compatibile al diritto internazionale.1

Il principio, fino a quel punto pacificamente riconosciuto solo nella prassi, venne codificato nel 1927 da Alexander Sack.

Era stato Ministro della Russia degli Zar e fine giurista. Dopo la rivoluzione d’Ottobre ha insegnato in università europee e USA. Definì debito detestabile (o odioso) quel debito di uno Stato che risponde a tre requisiti:

  1. è stato contratto senza il consenso o all’insaputa del popolo;
  2. il denaro è stato utilizzato per attività di cui la popolazione non ha beneficiato;
  3. i creditori ne sono al corrente e se ne disinteressano

Nel 2003 il problema si ripropone con l’Iraq. Il debito del regime di Saddam Hussein venne cancellato in forza dei principi della teoria del debito detestabile, ma senza mai fare esplicito riferimento all’espressione debito detestabile.

Adesso, se è vero che la storia si ripete come una farsa, facciamo un giochino di parallelismo storico perfetto fra l’Ecuador e la Grecia.

Inserendo al posto degli spazi le opzioni “a” ci si ritrova nell’Ecuador del 2002, con le opzioni “b” nella Grecia del 2015:

(1) a = 2002; b = 2015
(2) a = del FMI; b = della Troika
(3) a = l’Ecuador; b = la Grecia
(4) a = Lucio Gutierrez; b = Alexis Tsipras

Nel …(1)… il Paese aveva conosciuto povertà, enorme debito accumulato e sicari dell’economia2 e, sulla base dei suggerimenti …(2)… rappresentanti i grandi creditori, …(3)… adotta misure di austerità e di tagli alla spesa per ottenere prestiti, indebitandosi sempre di più al fine di pagare i debiti. Il bilancio nella quasi totalità è impiegato per il pagamento degli interessi sui sempre crescenti debiti.
Il popolo è allo stremo e alle elezioni del …(1)… a promettere il ripristino della politica sociale c’è …(4)…
Si presenta come socialista ma, giunto al potere, dopo pochi mesi si accorda con i creditori e, con il sostegno dei partiti conservatori, impone ulteriore austerità fiscale.

L’Ecuador ha poi risolto i suoi problemi con l’elezione di Rafael Correa. Aveva studiato economia in Europa e Stati Uniti e quando nel 2006 viene eletto Presidente,  una delle sue prime decisioni è stata espellere il rappresentante della Banca Mondiale e chiedere ai rappresentanti dell’FMI di andare via dall’edificio della Banca Centrale.

Fecero le valige personaggi come Bob Traa (che poi verrà inviato in Grecia).

Una Commissione riesaminò tutti i contratti di debito e dimostrò che la gran parte di essi era incostituzionale, oltreché illegittima.

Oltre il 70% era debito detestabile e Correa dichiarò la cessazione dei pagamenti.

Probabilmente temendo il default che veniva propagandato (similmente a quanto è accaduto con l’Argentina), i possessori di bond (che pure erano stati dichiarati debiti legittimi) se ne liberarono al 20% del loro valore. I titoli di Stato vennero riacquistati a questo prezzo dallo stesso Stato ecuadoriano. Con 800 milioni, vennero riacquistati dallo Stato 3 miliardi di debito.

Tornando a focalizzare sull’Europa, il 10 Marzo 2010, Marc Kirk – Senatore USA – diceva:

Sono particolarmente preoccupato per il ruolo delle istituzioni finanziarie statunitensi e in particolare della Goldman Sachs, che quando la Grecia si è attaccata all’eroina del prestito di soldi, la Goldman era lo spacciatore

In tutta Europa, infatti, dall’Italia di Matteo Renzi alla Grecia di Alexis Tsipras (e appaiono segnali per sospettare identica condizione in Spagna, con Podemos di Pablo Iglesias) pare ripetersi la storia dell’Ecuador di Lucio Gutierrez.

Si continua, così a contrarre debiti per pagare i debiti. In un circolo vizioso, in un vortice senza fine, mentre il pareggio di bilancio (ricordo che l’Italia è l’unico Paese ad averlo inserito come norma costituzionale), i parametri di Maastricht e la rigidità valutaria non consentono alcuna politica sociale.

I Paesi della periferia europea sono sotto l’attacco dei “sicari dell’economia”.

Il colpo definitivo all’economia greca venne dato dalle Olimpiadi del 2004.

In Italia, opere come il MOSE e l’EXPO, con il fantasmagorico giro di mazzette che, tra l’altro fanno lievitare vertiginosamente i costi, vengono realizzate contraendo nuovi debiti o erodendo spese sociali.

E ora la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 completerà il quadro. Spese, costi e appalti (e mazzette) per infrastrutture a esclusivo servizio delle Olimpiadi. Dove verranno presi i soldi?

Può esistere un debito detestabile più detestabile? Per non parlare dei “titoli derivati” in possesso del Ministero del Tesoro e gestiti dall’ex insegnante di matematica alle scuole medie ed ex capo-stazione Maria Cannata. La finanza derivata del MEF è un “affare personale” di Maria Cannata. Neppure ai Parlamentari è consentito conoscere i dettagli contrattuali che la Cannata sottoscrive per conto dello Stato. E al popolo, ovviamente, non è dato sapere quanto delle tasse che paga è destinato a coprire eventuali errori della sig.ra Maria Cannata che, quindi, gestisce in proprio le tasche degli italiani.

In Grecia il popolo si è pure espresso in senso contrario. Il popolo greco non è inconsapevole, ma consapevolmente si è espresso CONTRO la contrazione dei debiti. I creditori non possono non saperlo, considerato che del referendum greco ne ha parlato il mondo intero. Ed è noto che il denaro non solo non viene utilizzato a beneficio del popolo, ma costituisce arma di ricatto per eliminare quei pochi benefici sociali rimasti!

Tutti questi sono elementi di riferimento per la detestabilità del debito di tutti i Paesi europei.

Adesso, pure Pablo Iglesias di Podemos, pare aver cambiato totalmente la sua linea dimostrandosi, insieme a Renzi e Tsipras, in piena linea filogenetica di Lucio Gutierrez.

Da “Liberation” del 16 Luglio 2015

En Espagne, Podemos se dit favorable à l’accord européen, en soutien de Tsipras

In Spagna, Podemos si dichiara favorevole all’accordo europeo, in sostegno di Tsipras.

Come già approfondito, gli Stati europei sono in mano a collaborazionisti per la gloria del Quarto Reich.

Non può esistere debito detestabile più odioso di quello finalizzato a sottomettere un popolo a un altro.


1 fonte .
2 Dei sicari dell’economia in Grecia ne parla John Perkins in una intervista che ho tradotto,  mentre del caso Ecuador ne parla diffusamente lo stesso Perkins nel suo libro “Confessioni di un sicario dell’economia”, essendo stato egli stesso uno di loro.