E per Matteo Renzi venne l’ora della denuncia

Abuso d’ufficio e corruzione in concorso
Peculato continuato
Associazione a delinquere
Ricettazione

No, non è l’elenco dei reati previsti dal Codice Penale.
Sono i reati per i quali Alessandro Maiorano (il dipendente del Comune di Firenze che è stato querelato da Matteo Renzi per diffamazione. Alla prima udienza, celebrata lo scorso 7 Luglio, Matteo Renzi non si è però presentato), rappresentato dal Prof. Carlo Taormina, ha denunciato Matteo Renzi.
Maiorano denuncia e documenta che Matteo Renzi, fra il 2005 e il 2009 ha sperperato oltre 20.000.000 di Euro per la esclusiva promozione della sua propria immagine finalizzata all’acquisizione di potere.
Renzi, stando alla denuncia e agli atti documentati da Maiorano, è caduto ripetutamente nella utilizzazione di denaro pubblico per pranzi, cene, colazioni, vini pregiati, aragoste, sushi, gigantesche bistecche alla fiorenti, spese per le quali, in misura ben più modesta, molti politici sono stati arrestati, processati e condannati per peculato.
Per circa 13.000.000 di euro, Renzi è stato denunciato per peculato continuato, non solo per le faraoniche spese per cerimoniale e rappresentanza, ma anche per la elargizione di denaro ai più svariati destinatari con riferimento ad iniziative prive di qualsiasi interesse per la Provincia e dettate soltanto dalla esigenza di realizzare di una sorta di “voto scambio”, essendo finalità delle elargizioni a pioggia la determinazione della crescita di quel consenso che si era prefissato per la presa del potere, che in effetti ha preso.
Per dare dimostrazione documentale delle appropriazioni che potrebbero essere state consumate da Renzi mediante distrazioni a favore di terzi, sono stati prodotti tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta Provinciale e dai funzionari addetti, i quali mai avrebbero contraddetto o criticato i contenuti eccentrici degli stessi.
Sempre secondo la denuncia di Alessandro Maiorano, Renzi avrebbe consumato altra serie continuativa di peculati, attraverso un raffinato sistema da lui escogitato, con la iniziativa “Genio Fiorentino”, una interminabile teoria di avvenimenti privi di qualsiasi pubblica utilità.
La strumentalizzazione degli eventi, finalizzati solo alla propaganda ed alla pubblicizzazione della sua persona e delle sue idee politiche, avveniva con erogazioni, ancora una volta, di ingenti somme di denaro (giunte alla cifra di 7.500.000 euro, peraltro calcolata per difetto) senza motivazioni che in qualche modo implicassero perseguimento di finalità pubblicistiche.
Molto approfondita la denuncia contro Matteo Renzi relativamente ad una creatura, che potrebbe svelare una natura criminale, ed incentrata sulla società “Florence Multimedia”, una struttura asservita alle esigenze di immagine di Matteo Renzi, solo apparentemente collegata a finalità di pubblicizzazione delle iniziative della Provincia. Per giustificare la necessità di “Florence Multimedia”, Renzi avrebbe azzerato, eticamente, l’ufficio pubblico della stessa Provincia dedicato alla comunicazione e alle pubbliche relazioni
“Florence Multimedia” avrebbe goduto di oltre 9.000.000 di euro di fondi pubblici.
Sempre con riguardo alla Florence Multimedia, la denuncia mette in luce i perversi rapporti che Renzi avrebbe posto in essere con l’iniziativa “Genio Fiorentino”. Infatti, vennero erogati fondi a “Genio Fiorentino” per la promozione della iniziativa stessa. Promozione che sarebbe poi stata affidata alla stessa Florence Multimedia, la quale così accresceva le potenzialità economiche per curare l’immagine del Renzi.
La denuncia di Alessandro Maiorano rimette alla magistratura anche l’accertamento su eventuali reati che Renzi potrebbe aver commesso, sotto la specie della ricettazione, relativamente a 122.000 euro ricevuti dal noto Luigi Lusi, ex segretario amministrativo della “Margherita” recentemente condannato per appropriazione indebita di oltre 20.000.000 di euro.
Particolare rilievo, infine, Alessandro Maiorano dà alla nota gestione della casa di Via Alfani in Firenze, dove Renzi abitava ma l’affitto veniva pagato da Carrai, risultante tra l’altro, come intestatario fittizio di un contratto di locazione stipulato col proprietario Dini. Il perché di questa “copertura” lo accerterà la magistratura, mentre molto dettagliati sono i passaggi descritti in denunzia a dimostrazione che quel pagamento di canone non fosse una graziosa concessione di Carrai, ma stesse all’interno di un sistema di relazioni, miste di pubblico e di privato, per cui non solo Carrai ma anche Dini, insieme ad un parente dello stesso Renzi, Conticini, avrebbero realizzato utilità economiche provenienti dal pubblicissimo Comune di Firenze, donde la configurabilità di una fattispecie almeno di corruzione, rispetto, in particolare, ad un soggetto come il Carrai, al centro, insieme all’Avv. Bianchi, assurto, non si sa come, a componente del Cda di Eni, del sistema di fondazioni impostato da Renzi, al quale faceva capo la organizzazione delle compagne elettorali di Renzi con un’altro fiume di soldi rispetto a cui Maiorano ha chiesto alla magistratura di accertare la provenienza anche politica.
Certo, è pure strano che si sia dovuto attendere la denuncia di Alessandro Maiorano.
Notizie circa la conduzione della Cosa Pubblica “non certo adamantina” (per usare l’eufemismo del secolo) di Mattero Renzi circolano da anni.
Dal servizio che segue (05/10/2012) tale situazione emerge con chiarezza. E non solo. Emergono con chiarezza anche le modalità ricattatorie utilizzate da Renzi anche nei confronti dei consiglieri del suo stesso partito (peraltro, non pare abbia cambiato metodo, stando alle attuali notizie di stampa)

 

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Non solo. Anche il consigliere Sensi da tempo avanza dubbi e sospetti
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Il comunicato di Alessandro Maiorano
Twitter: @steal61