Il voto europeo secondo me

 
Tutt’altro che esperto, mi baso solo sulla logica e sull’osservazione dei fatti.
Gli elettori M5S sono andati al PD per il 13% e in astensione, bianche e nulle per ben il 22%, mentre poco o nulla (solo il 18%) ha attratto quanto a elettorato nuovo.

Il PD ha attratto il 39% di nuovo elettorato, in massima parte (23%) moderato e di centro destra.

Ciò, nonostante la posizione europeista del PD (sapientemente tenuta nascosta) fosse assolutamente contraria agli interessi di questo elettorato, mentre la posizione del Movimento 5 Stelle fosse equilibrata, senza estremismi isterici ma negli interessi assoluti dell’Italia. 

Dove è stato l’errore, allora?

Gli 80€ in se hanno influito poco, a mio parere.

Solo la platea degli aventi diritto, infatti (con l’estensione operata dall’Agenzia delle Entrate) ammonta a quasi 15 milioni di italiani (senza contare l’eventuale indotto, come i familiari stretti, ad esempio).

Il complesso dei voti del PD ammonta a circa 11 milioni.

E’ ovvio che gli 80€ hanno influito, ma evitiamo di dare un peso eccessivo a questa variabile o corriamo il rischio di perdere di vista gli altri fattori.

Dall’analisi dei flussi di voto, il Movimento cede al PD circa il 13% dei suoi elettori alla Camera del 2013.




Il fenomeno è fisiologico per due ordini di motivi:
  1. Per la ordinaria e normale fluttuazione del voto
  2. Determinato da quegli elettori che alla Camera hanno votato M5S per “punire” il PD e che a tutti i costi, poi, speravano che il Movimento si accordasse con Bersani.
 
Quelli che volevano la “punizione che non facesse male”.

Ora, il PD a queste Europee ha, di fatto, fagocitato il centro destra.

Sommati, gli elettori da PDL a Scelta Civica costituiscono il 23% dell’elettorato PD.

Ciò che ha determinato la stravittoria di Renzi, quindi, è stato proprio il suo essere di destra.

Ha pienamente ragione chi, usando il paradosso, sostiene che “gli elettori di sinistra lo hanno votato perché non si sono accorti di essere a destra (la hanno nel DNA la capacità di digerire tutto ciò che gli viene detto di digerire, c’è poco da fare), mentre la destra lo ha votato proprio per le sue politiche di destra“.

Ciò premesso, io credo che noi Movimento 5 Stelle siamo caduti come degli ingenui in alcune trappole comunicative.

Strumentalizzando alcune frasi, ci hanno accusato di essere destra extraparlamentare di antica memoria e da li ci siamo sentiti costretti, obbligati a dimostrare il contrario. Probabilmente cadendo nell’estremo opposto.

Secondo me, non sono stati i toni sui fatti a penalizzarci

Anzi, credo siano stati apprezzati da quell’11% che proviene dal PD, da SEL e dal precedente “non voto”.
Sono state, piuttosto, le strumentali connotazioni ideologiche.
Strumentali perché non ci appartengono.
Non abbiamo saputo trasmetterlo e abbiamo spinto quel 22% del nostro elettorato verso l’astensione e ci siamo resi non attraenti verso l’elettorato moderato
E ciò, nonostante la posizione nostra verso le politiche europee fosse la più corretta non solo perché non istericamente estremista, nè in un senso nè nell’altro, ma perché la stimo intimamente corretta per salvare l’Italia.
Ora, io non so se il problema sta nell’assenza di margini di manovra lasciati allo staff di comunicazione o nella sua inadeguatezza, fatto sta che abbiamo perso proprio nel piano comunicativo.Il PD non ha contenuti, solo marketing.

Se ai nostri contenuti avessimo abbinato il marketing saremmo stati devastanti.

Il PD ha lasciato che accuse forti e documentate cadessero nel nulla (penso a Gelli o al doc UBS, promesse mancate, trattato col Marocco per gli agrumi, ad esempio).

Noi non solo non lo abbiamo incalzato su questi che sono fatti, ma lo abbiamo inseguito nulle provocazioni.

Addirittura lo abbiamo inseguito sul gossip (le merendine, il diritto al finanziamento pubblico, ad esempio).

Quando ti poni in condizione di giustificazione (del nulla, tra l’altro. Non c’era nulla di cui giustificarsi, solo menzogne) rincorrendo le sciocchezze che vengono lanciate, piuttosto che incalzare sulle debolezze, sulle mancanze e sulle opacità (che pure sono innumerevoli), qualcosa non sta funzionando.

Ci siamo lasciati sballottare come bambolotti dall’estrema destra all’estrema sinistra.

Disorientando così entrambi gli elettorati di destra e di sinistra e lasciando comunque scoperto l’elettorato cui puntava Renzi: il centro

Avevo sperato che il post sulla visita di Larry Fink in Italia e l’aver rilevato l’immediata reazione di De Benedetti significasse prendere coscienza del piano in cui si sarebbe giocata la partita da quel momento.

Non è stato così

Dal punto di vista comunicativo chiamarla Caporetto è eufemismo

 

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